L'Inocybe whitei è una specie piuttosto comune, cresce nei boschi
di latifoglie e aghifoglie (Picea, Pinus, Quercus e Fagus), in autunno-inverno, a gruppetti.
Il cappello, 2-7 cm, è inizialmente acuto-conico col margine involuto, aderente al gambo
tramite il velo, poi convesso-appianato con un umbone più o meno pronunciato,
infine aperto con o senza umbone, di colore bianco per lungo tempo e da giovane, poi ocraceo
via via più o meno arrossante, un po' meno del gambo, con la superficie sericeo-fibrillosa,
lucente con il tempo umido. Le lamelle sono da adnate a libere al gambo, mediamente fitte,
sottili, larghe, di colore da bianco a grigio nel giovane, poi brune. Il gambo, alto
5-8 cm, è cilindrico, robusto o slanciato, spesso allargato appena sotto le lamelle, qualche volta con un lieve
bulbo alla base, ma mai marginato, pruinoso all'apice, sericeo-fibrilloso nella parte restante,
di colore bianco, poi ocraceo e arrossante dove manipolato o con la vecchiaia
(prima che nel cappello); il velo, presente nel giovane e inserito in alto, non lascia
tracce sul gambo. La carne è bianca, con odore spermatico. Le spore
sono ellittiche con la sommità arrotondata, (7.5) 8-9.5 (10) x 4.5-5.5
micron (foto); i pleurocistidi
sono fusiformi ventricosi, con la sommità poco coronata, 46-65 x 14-23 micron,
con la parete spessa 2-3 micron; i cheilocistidi sono simili (foto).
I caulocistidi, simili ai cheilocistidi, si trovano nella parte apicale del gambo,
fino a 1/3 dell'altezza, non oltre (foto). L'Inocybe whitei è velenosa; può essere confusa con I. godeyi, che possiede però bulbo nettamente marginato e caulocistidi fino alla base del gambo. Inoltre, poichè nel primo sviluppo si presenta completamente bianca (e rimane a lungo così in caso di forti piogge che inzuppano il carpoforo, foto 9 e 10), può essere scambiata con I. geophylla var. geophylla. Osservazioni sulle raccolte fotografate Tutte le raccolte sono state determinate macroscopicamente e buona parte di esse sono state confermate dalla microscopia; quest'ultima non è stata eseguita per le raccolte più tipiche rinvenute comunque negli stessi luoghi degli esemplari già sicuramente determinati. É disponibile l'exsiccata delle raccolte 1 (foto 1, 2 e 3), 2 (foto 4, 5, 6 e 7), 3 (foto 8) e 4 (foto 9 e 10). |
Foto 11 [IMG3789] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 20.I.2007 Copyright © 2007 Salvatore Saitta |
Foto 10 [IMG3675] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 12.XII.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 9 [IMG3668] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 12.XII.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 8 [IMG3658] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 05.XII.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 7 [IMG3598] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 17.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 6 [IMG3618] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 17.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 5 [IMG3594] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 17.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 4 [IMG3595] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 17.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 3 [IMG3585] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 07.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 2 [IMG3586] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 07.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |
Foto 1 [IMG3587] - Canon EOS 350D, ob. EF 17-40mm L USM Monti Peloritani, 850m [P1], 07.XI.2006 Copyright © 2006 Salvatore Saitta |