L'Amanita vaginata è un fungo molto comune e diffuso, nelle radure di boschi,
sia latifoglie che conifere, in autunno anche inoltrato. Il cappello, 4-10 cm, è campanulato-parabolico,
poi convesso e infine disteso con umbone, liscio, possiede raramente residui
del velo generale come ampie placche, con l'orlo finemente striato, di colore grigio cenere, grigio perla,
talora con sfumature brunastre, bianco nella var. alba e grigio piombo nella var. plumbea,
qualche volta sfumato di ocra al disco.
Le lamelle sono libere, fitte, sottili, con lamellule, di colore bianco. Il gambo, alto 6-12 cm, è slanciato,
attenuato in alto, liscio o decorato da fioccosità concolori, di colore bianco, senza anello; la volva è membranacea, fragile,
aderente nella parte basale e libera all'orlo, di colore biancastro. La
carne è poco abbondante, tenera, di colore biancastro, senza odore o sapore. L'Amanita vaginata è commestibile, delicata; deve essere consumata ben cotta. Il gruppo di Amanita vaginata comprende molte specie assai simili macroscopicamente; in questa sezione regna ancora il caos, e sono numerose le specie non ancora ben definite. Amanita mairei ha un cappello quasi mai umbonato, è più tozza e possiede una volva molto resistente; Amanita nivalis è più piccola e chiara; Amanita lividopallescens ha tonalità sul grigio-crema-brunastre. Amanita crocea è invece facilmente delimitabile per i suoi toni aranciati sempre costanti. Osservazioni sulle raccolte fotografate La determinazione della raccolta fotografata è stata confermata dalla microscopia effettuata da Marino Zugna. |
Foto 1 [IMG8965] - Canon EOS 350D, ob. EF-S 60mm f/2.8 Macro USM Monti Peloritani, 450m [P2], 10.X.2009 Copyright © 2009 Salvatore Saitta |